Mi sono accorta che in questo periodo tutto ciò che voglio raccontare è in realtà non lineare e quindi non può essere un racconto vero e proprio, ma piuttosto una raccolta di frammenti diversi di un'esperienza.
Così per raccontare la sunset soundwalk a cui ho partecipato il 17 giugno scorso ho scelto di utilizzare la narrazione multimediale in modalità digitale (utilizzando Thinglink) per assemblare il tutto) e contemporaneamente quella analogica, con carta, forbici e colla, per intenderci.
Ecco la parte digitale. Passate il mouse sull'immagine per scoprirne tutti i contenuti. Buona esplorazione!
Per la parte analogica invece ho scelto di comporre un libretto che è però anche una mappa. Si può leggere come un percorso lineare, ma si stende anche come una mappa, nella quale ciascuno può scegliere il proprio percorso e il livello di profondità a cui scendere, o inoltrarsi. Si chiama realtà aumentata, e la vedete qui nella sua versione più casalinga, i meravigliosi codici qr (scusatemi, ma ho un debole per loro!)
Questo lavoro è nato da riflessioni che non sono riuscita a mettere in ordine se non in questo modo. Riflessioni, o dovrei piuttosto dire intuizioni a mo' di lampi, sul tempo, sul silenzio, sull'abitare e percorrere uno spazio, sul narrare.
Soprattutto sul fatto che non riesco a scrivere più in modo lineare e usando solo la scrittura. Il mio cervello ragiona ormai per mappe, per intrichi, per connessioni multimediali. Forse è solo pigrizia: dovrei mettermi lì a tradurre quella luce infuocata che faceva capolino dietro agli alberi scuri per potervela fare vedere. Forse non ne sono capace. Forse ritengo che ci siano oggi tante possibilità per farvi assaporare un miliardesimo dei miliardi di pensieri che mi attraversavano la mente mentre mettevo un passo dietro l'altro.
Il digitale e il multimediale, dunque, aprono possibilità di approfondimento personalizzato: decido io cosa esplorare, ma allo stesso tempo, ho un libretto in mano, che ha un principio e una fine, e che a sua volta all'interno ha delle porte aperte verso altre dimensioni. Il libretto si snoda nel tempo, ha un suo tempo di lettura, svela passo passo, pagina dopo pagina, i 5 petit-onze che compongono questo tentativo poetico di narrazione.
Al contrario, la mappa mostra tutto insieme ciò che è presente e richiede al lettore di scegliere da dove iniziare. Il lettore decide il punto di partenza e il punto di arrivo, decide di esplorare tutto il territorio, oppure di approfondire una sola regione e lasciare il resto a dopo, o a mai.
Questo lavoro ha anche più di un corto circuito. Un link della mappa e un codice qr del libretto riportano esattamente a questo post. E da qui si può iniziare - o finire. O rimanere un poco e poi ripartire. Altri link riportano a strumenti di narrazione presenti sul web (come Steller e la stessa pagina Facebook di Edizioni (p)artigiane) che a loro volta si richiamano a vicenda, ognuno raccontando però una versione inevitabilmente diversa dello stesso evento.
Di The Sounds of Silence ho stampato 7 esemplari sulla mia solita carta di cacca di elefante, mentre altre copie saranno disponibili su richiesta su carta normale. Attendo quindi i vostri commenti!
(e se siete arrivati fino a qui, questo link è per voi: potete stampare fronte retro le due facciate e ripiegare il libretto secondo le istruzioni che trovate qui)
(e se siete arrivati fino a qui, questo link è per voi: potete stampare fronte retro le due facciate e ripiegare il libretto secondo le istruzioni che trovate qui)
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