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giovedì 23 febbraio 2023

All'incanto

Riemergo da questo anno (e passa) pieno di tante cose con un libretto nuovo di zecca realizzato a margine di un corso di formazione condotto da Cristina Bellemo: un corso rilassato, dolce, in cui mi si sono aperte tante porte. Non a caso il corso si intitolava "Un quaderno è una casa".

Cristina è una persona bellissima, innamorata delle parole, del loro suono e della loro forma, oltre che del loro senso profondo nascosto nelle radici della lingua.

Il corso (online) è iniziato quando ero ancora a casa per il Covid e quindi all'inizio ho avuto tanto tempo per immergermi in una ricerca sulla mia parola preferita in assoluto: incanto.

Sono partita dall'etimologia, da questa misteriosa registrazione dei suoni delle origini, dal canto che nasce dentro, o che entra dentro le cose e le incanta, le trasforma con il suono, la vibrazione.

Questa ricerca mi ha portato lontano, riallacciando fili che avevo tenuto per un po' tra le dita in passato. Il suono come energia creatrice, la natura ambigua dell'incanto (inganno? realtà?) e il suo dover passare attraverso il disincanto e il reincanto, ma soprattutto, grazie a un illuminante intervento di Loredana Lipperini, la figura della Sibilla, che mi ha portato a scoprire Joyce Lussu (passando per Ivano Fossati e per un bello... scantu). Ho sentito, in quei giorni di gioiosa ricerca, che tutti i sentieri riconducevano alla stessa strada, a partire dalla mia passione infantile per la mitologia (che meraviglia essere cresciuti a pane e Pollon oltre al dizionario di mitologia delle medie dei genitori), fiabe, donne che corrono coi lupi e via via salendo tra ninfe (con le ricerche di Barbara Crescimanno), sirene e dee madri (di cui mi sono incidentalmente occupata per la newsletter di febbraio).

Ma la lingua è meravigliosa e intreccia esiti simili di radici diversi: così l'incanto diventa anche altro, ma mantiene il suo suono. Ecco dunque apparirmi più volte, proprio durante la ricerca ma in modo casuale, il salone degli incanti  di Trieste.

Di questi appunti presi su uno dei quaderni che personalizzo da qualche anno volevo farne qualcosa di incantevole. Avevo progetti enormi... ma alla fine uno è quel che fa, e se uno fa progetti è un progettista, mentre io volevo realizzare con le mie mani qualcosa di non così perfetto ma finito, almeno provvisoriamente.

Ed ecco il risultato.



Come sibilla tessi
sillabe e suoni
pronuncia nomi
sibila sapienza
trama d'incanto

(E' l'incanto
nella voce
o in ciò 
che dice?)




Ogni parola
porta in grembo
un mondo


Raccogli i segni
Raccogli i sogni
Raccogli i semi
Raccogli i canti

Chi semina segni
raccoglie foresta
Chi semina sogna
accoglie chi resta
Chi semina suoni
raccoglie una festa
di foglie e fruscio 
Chi semina incanto
raccoglie poesia

 



Sono convinta che questo libretto/quaderno sia solo una tappa del mio percorso, come quando si sta salendo e ci si può fermare un attimo a guardare il panorama.
Alla prossima!